Sandra Bullock è la cover girl di Glamour di novembre.
La star 51enne di “Gravity”, che ha finalmente trovato l’ amore grazie al fotografo ed ex modello Bryan Randall si è raccontata ai lettori del magazine in una lunga intervista sulla sua carriera e sulla necessità di salvaguardare la sua privacy.
Sull’ aver chiesto di recitare un ruolo da uomo in “Our Brand is Crisis”
“Ho fatto come consiglia mia madre: ho messo i paraocchi e sono andata avanti. Certo, rischi di ricevere un no come risposta, ma sono cose che capitano, non mi aspetto mai il sì. Questa volta ero davvero nervosa, non sapevo se George Clooney volesse tenere il ruolo per se stesso, ma alla fine la sua risposta è stata ‘Certo, la cosa mi piace!’ . Quel ruolo era scritto per essere esclusivamente da uomo. Non era uno di quei ruoli in cui ti basta cambiar sesso al personaggio. Lei è umana, affronta la dipendenza, la malattia mentale. E’ una donna brillante in tutto quello che fa, ma si preoccupa soltanto di raggiungere la vittoria. Guardati intorno e poi pensa al mio bambino: come fai a crescere un figlio senza fargli credere che la vittoria sia il fine ultimo, quando viviamo in un mondo in cui la gente è convinta che per avere successo sia necessario vincere?”
Sulla privacy:
“Sono sempre stata riservata in maniera insana. Quando sono entrata in questo mondo ho trascorso due anni chiedendomi ‘Come possono i giornali scrivere certe bugie?’ ho sprecato tempo a combattere battaglie che non potevo vincere. Certe vole mi sembra di ritornare al punto di partenza. Per quanto cerchi di andare oltre certi pettegolezzi, ci sono giorni in cui mi sento come allora, specie quando le chiacchiere riguardano le persone che amo.”
Se abbia ancora conservata la sua divisa da cheerleader:
“Che imbarazzo, sì. Sai, potrebbe ritornarmi utile in una notte sexy. Voglio essere sepolta con la mia uniforme addosso.”