Foto: @ Instagram/ Liv Tyler
Durante il fine settimana Liv Tyler ha condiviso su Instagram un post nel quale ha raccontato per la prima volta la sua battaglia col Covd-19.
La star di “Armageddon” ha postato una bellissima foto che la ritrae mentre, munita di mascherina, abbraccia finalmente i suoi bambini Sailor Gene e Lula Rose rispettivamente di 6 e 5 anni.
“Finalmente con i miei amori… sono state due settimane selvagge. Sono una persona timida e riservata e di solito non condivido queste cose, ma ritengo che questa sia una cosa importante e sento che tutti abbiamo bisogno di condividere le nostre storie e le nostre informazioni, per raccogliere fatti e consapevolezza, ma anche per sapere che non siamo solo in tutto questo.”
Foto: @ Instagram/ Liv Tyler
Questo l’incipit del lungo messaggio condiviso dalla 43enne, che ha continuato spiegando che ha scoperto di essere affetta da covid-10 il giorno di Capodanno e di essere stata subito travolta un mare di emozioni negative.
“Da chi l’ho preso? Ho infettato qualcuno? Terrificante. Fortunatamente il resto della mia famiglia e la bolla erano negativi 🙏🏽 Ma in questa malattia ci sono così tanti strani elementi. Ha effetti completamente diversi su tutti. Io sono stata fortunata, ma sono stata a letto per 10 giorni.”
“Essere isolati in una stanza da sola per 10 giorni è a dir poco strano. Svegliarsi con la notizia che la capitale è sotto attacco. Era reale o era dovuto al mio malessere? Oh no, era vero!!! I primi giorni del 2021 sono stati spaventosi per tutti nel mondo. L’ignoto è così grande.”
“Mi sono mancati i miei bambini che sono venuti a visitarmi dalla mia finestra, mi hanno chiamato e li ho visti giocare fuori. È stato un così grande regalo! Hanno mandato anche piccoli messaggi e disegni sotto la ma porta. Piccoli promemoria di quello che avrei trovato dall’altra parte. Quello per cui valeva la pena stare meglio. Sono così grata di averlo superato e ho trascorso i miei giorni da sola, pregando e spandendo amore su tutti colore che ne sono affetti da questa malattia e che ne soffrono. Siamo tutti collegati attraverso questa esperienza.”