E’ una confessione shock quella che Liam Neewson ha fatto nei giorni scorsi in occasione di un’intervista al britannico The Indipendent.
Nel pieno della promozione di “Cold Pursuit- Un Uomo tranquillo“, l’attore si è lasciato sfuggire parole forti e orribili che hanno fatto immediatamente il giro del web, tanto da costringere la cancellazione della premiere a New York della pellicola in cui interpreta il ruolo di un vigilante che vuole farsi giustizia da solo.
Neewson ha raccontato infatti che circa 40 anni fa se ne andò per circa una settimana in giro per la città sperando di incontrare “qualche bastardo nero, uscendo da un locale, mi provocasse in qualsiasi modo. Così avrei potuto.. ucciderlo”. Una rabbia feroce nata dopo il racconto di un’amica che aveva subito molestie proprio da parte di un uomo di colore.
L’accusa di razzismo nei confronti dell’attore non ha tardato ad arrivare tanto da costringerlo a ritornare sull’argomento per spiegare meglio le sue parole:
“Non sono razzista”, ha spiegato a Good Morning America. “Andavo apposta in zone della città frequentate dalle persone di colore. Mi ha scioccato quello che è successo e mi ha ferito. Ho cercato aiuto, sono andato anche da un prete, è stato orribile, orribile quello che ho detto, se mi guardo indietro. Ma ho imparato la lezione e per fortuna non c’è stata alcuna violenza”.