Il mese di giugno è cominciato nel peggiore dei modi per Lea Michele che, incinta del suo primo bebè del marito Zandy Reich, si è vista accusare di bullismo da alcuni dei suoi colleghi di “Glee”.
Tutto è cominciato lunedì scorso quando la 33enne ha affidato a Twitter il suo messaggio sulla triste vicende dell’uccisione a Minneapolis di Georhe Floyd.
“George Floyd non meritava questo. Non è stato un incidente isolato e tutto questo deve finire.”
A questo punto la sua ex collega Samantha Ware ha deciso di intervenire pubblicamente accusandola di aver avuto comportamenti da bulla sul set di “Glee“.
“Ricordi quando hai reso la mia prima esperienza televisiva un inferno?!?! Perchè io non lo dimenticherò mai. Io ricordo che dicevi a tutti quanti che, se avessi potuto, avresti defecato nella mia parrucca! Questa è una delle tante piccole aggressioni da parte tua che mi fecero dubitare di poter avere una carriera a Hollywood”.
A sostegno della Ware sono intervenuti anche Amber Riley, Alex Newell e Dabier, che nella serie TV ebbe un ruolo marginale:
“Ragazza, non volevi neppure che sedessi al tavolo con gli altri membri del cast perchè ‘non vi appartenevo‘. Vaffanculo Lea.” ha scritto quest’ultimo.
Di certo le accuse mosse a Lea Michele da attori accomunati tra loro dalle medesimi origini afroamericane hanno scatenato un putiferio, proprio ora che l’America affronta a muso duro il problema del razzismo. Il risultato è che, dopo aver creato sconcerto tra i fan, l’attrice sta vivendo un momentaccio durante il quale anche le aziende che l’hanno scelta come testimonial hanno cominciato a fare marcia indietro, rescindendo i loro contratti di collaborazione.
Attualmente comunque la futura mamma non ha rilasciato alcuna dichiarazione, pertanto restiamo in attesa di un suo eventuale intervento pubblico.
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