Ormai lo saprete tutti: il tribunale di New York ha emesso una pesante sentenza nei confronti di Harvey Weinstein, accusato di stupro dalla cantante Jessica Mann e di aggressione sessuale dalla sua assistente Mimi Haleyi. L’ex produttore cinematografico, ormai caduto in disgrazia, è stato condannato a una pena di 23 anni di carcere e cinque di libertà vigilata, avendo beneficiato di uno sconto di 5 anni di pena a causa delle sue condizioni di salute e della sua età avanzata.
Sui social l’attrice Kate Beckinsale ha deciso di intervenire pubblicamente e dire la sua, raccontando un episodio che la vede tristemente protagonista e legato all’uscita nelle sale di “Serendipity“.
Kate ha spiegato che, nell’ottobre del 2001 nessun membro del cast avrebbe voluto prendere parte alla premiere della pellicola, sbarcata al cinema poche settimane dopo gli attentati dell’undici settembre, ma il produttore avrebbe insistito perchè tutti si presentassero sul tappeto rosso.
“La mattina dopo Harvey mi chiamò e mi chiese di portare mia figlia a casa sua per giocare con la sua bambina coetanea. Ho detto ok. Mi sono presentata e, quando la tata ha portato le bambine a giocare in un’altra stanza, lui ha cominciato a urlare. Mi ha detto:’ Se stendo un tappeto rosso, tu ti metti un vestiti stretto, muovi il cu**o e le tette e non arrivi vestita da fottuta lesbica.’ Ho cercato di spiegate che non mi era sembrato il caso, che la città era ancora in fumo e la gente stava cercando i suoi parenti tra le macerie, che tutti noi pensavamo che quella premiere fosse stata inopportuna e che non ci era sembrato il caso di vestirci come se stessimo andando a un addio al celibato. Lui ha risposto:’ Non mi interessa, è la mia premiere e se voglio una figa sul red carpet è questo quello che devo avere.”
“Urlando, livida di rabbia, sono riuscita a portare me e mia figlia fuori di lì. E’ stata una delle tante esperienze per le quali non ho fatto alcuni ricorso perchè non ricade in alcun crimine, ma sono stata punita per questo e per altri casi in cui gli ho detto di no, sono stata punita per anni, insidiosamente e apparentemente in maniera irreversibile. Ora sentire che è andato in prigione per 23 anni è un gran sollievo per me e per tutte le donne che negli anni ha aggredito o violentato sessualmente e spero che possa essere un deterrente per quel tipo di comportamento in qualunque settore.”
“Detto questo, i crimini che non sono veri crimini, il disumano bullismo e gli abusi clandestini per i quali non c’è ANCORA alcun rimorso devono sparire. Spero che noi, come industria, potremo veramente mettere fuori legge tutti gli abusi di potere, portarli allo scoperto ed eliminarli, per tutti i sessi e per sempre. E a Rose McGowan dico brava.”