Dopo aver negato i rumors per anni, Ian Thorpe ha deciso di dichiararsi gay.
L’ex nuotatore professionista, vincitore di cinque medaglie olimpiche, ha fatto coming out in un’intervista su una tv australiana.
“Posso dire senza problema che sono gay”, ha rivelato. “E non voglio che la gente si senta come mi sentivo io. Voglio che possano crescere dicendo senza problemi di essere gay.”
Thorpe, che oltre alle medaglie olimpiche vanta ben 11 titoli mondiali, ammette di aver temuto la reazione del pubblico.
“Una parte di me non voleva che l’Australia sapesse che il suo grande campione era gay. Ma ora lo sto dicendo non solo all’Australia, ma al mondo intero, e spero di rendere le cose più facili ad altri.”
Complimenti per il coraggio, speriamo sia d’esempio per tutti!
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Bravo Ian! Prima o poi la gente dovrà capire che l'orientamento sessuale é solo una delle mille sfaccettature di un essere umano!
Sicuramente gli fa onore e lo stimo per questo, ma proprio non capisco il concetto di "coming out": che c'è da ammettere? Per me è proprio sbagliato il concetto di "venir fuori, uscire allo scoperto" .
E' come se domani io ammettessi che amo la pasta. Beh?
Se l'avessero fotografato di punto in bianco con un uomo a me non avrebbe fatto nessun effetto, avrei solo notato l'amore. Perché non importa a nessuno con chi sta per il semplice fatto che ha altro da mostrare al mondo, ossia il suo talento e la sua dedizione allo sport.
Dipende da tantissimi fattori Fiocco, prima di tutto consideriamo che tra etero e omosessuali/bisessuali il rapporto è 9 a 1, sono davvero una minoranza : in effetti anche noi, magari senza pensarci, chiederemo ad una compagna di università "qual è il ragazzo che ti piace?" invece che dire "ti piacciono i ragazzi o le ragazze?".Io ho due amici gay : uno l'ha sempre detto dalla più tenera età, quando gli chiedevano "e con le ragazzine" lui rispondeva "a me piacciono i ragazzini"! E' stato molto fortunato con famiglia, amici, il suo fidanzato va spesso a cena da lui e viceversa. L'altro vive nell'ombra, si nasconde per via di una famiglia fortemente ignorante che cambierebbe dall'oggi al domani opinione su di lui ... solo per via di quella piccola sfaccettatura che è la sessualità.
L'unica sua fortuna è che vive all'estero ma non potrà presentare il suo ragazzo alla sua famiglia dato che non sanno che esiste (rischiando di incrinare il rapporto perché l'altro è risentito di non esistere per i suoi cari), con loro è "in the closet" (il contrario di coming out).
Penso che Ian, e altre persone famose dichiarino la propria sessualità
quasi esclusivamente per dare coraggio a tanti ragazze e ragazzi che la vivono male a causa del contesto familiare,lavorativo etc ; oppure per togliersi qualche sassolino dalla scarpa (es. commenti dei loro conoscenti o magari anche fan) dicendo agli ignorantoni "Mi apprezzi per i miei risultati sportivi ma disprezzi i gay, ah lo sai che lo sono anche io?".
Questo è ciò che penso io da eterosessuale, bisognerebbe sentire un/a ragazzo/a gay :)
Penso che tu abbia ragionissima, la famiglia svolge un ruolo fondamentale e se purtroppo questo appoggio viene a mancare le conseguenze, come hai già scritto, possono essere catastrofiche.
Il mio però è un discorso ben più ampio: noi non conosciamo il vissuto di Thorpe per cui, a voler pensar bene, si può supporre che il problema di "uscire fuori" riguardasse solo il rapporto con i fans e in generale con i media, non con la famiglia.
Per cui mi chiedo: se tu ami e sei amato, se la tua famiglia ti ama per quello che sei (non uso volutamente il verbo accettare poichè non c'è proprio nulla da accettare) e soprattutto se stai bene con te stesso, perché questa paura? La paura dovrebbero provarla altre persone, magari proprio quelle che vivono in contesti retrogradi.
E' vero, l'argomento purtroppo è ancora troppo tabù, ma io credo che chi ti ama davvero ti ama anche se sei zoppo, calvo o, in questo caso, gay.
Come dici tu sono sfumature, Per me dire che un ragazzo è gay equivale a dire che è biondo, moro o rosso.
Dirlo al mondo per infondere coraggio a tanti ragazzi spaventati quello sì, lo posso capire, solo non ne condivido (nonostante non siano sbagliate) le modalità.
Voglio dire, per quanto nobile sia l'iniziativa, non è con una conferenza che si migliora (perché cambiare no, non lo cambi) il mondo.
Si cambia scendendo in piazza, manifestando, prestando la propria immagine ad associazioni che si occupano attivamente del problema omofobia. Magari se lo facciamo noi due vale poco più di di niente, ma loro sono famosi godono di una cassa di risonanza maggiore e potrebbero davvero fare molto di più.
Ok, scusami, ti ho scritto un sermone :)
Tranquilla, anche io scrivo papiri :D!
Penso che dichiararlo pubblicamente sia solo una delle prime mosse per sostenere chi non è stato fortunato, metterci la faccia prima di tutto. Spero tanto che Ian si dia da fare anche in altri modi, così come fanno altri personaggi noti, ce n'è bisogno! L'unione delle persone comuni fa la forza per abbattere errati e retrogradi concetti, aggiungiamoci tutti ma proprio tutti i gay noti che di sicuro ci sarebbe, a livello mediatico e mondiale, un boato gigantesco. C'è da augurarsi che tra qualche anno essere gay non equivalga più a "nascere sbagliati" anche se purtroppo ci sono così tanti ignoranti...
Date un po' un'occhiata ai commenti agli articoli che hanno parlato del CO di Ian sui giornali mainstreem: rivoltanti.