Cara Delevingne è la protagonista assoluta di W Magazine che per il numero di giugno/ luglio 2016 l’ha scelta per la sua copertina con tanto di scollatura da capogiro.
La modella e attrice ha condiviso alcuni racconti sulla sua vita privata con i lettori della rivista passando dal provino per l’ attesissimo Suicide Squad alle memorie della sua infanzia in cui non aveva le idee ben chiare su cosa avrebbe fatto da grande ed era ossessionata dal pensiero della morte.
Sul provino per Suicide Squad:
“Ho incontrato il regista David Ayer in un hotel di Londra durante una notte buia e tempestosa. Non mi disse nulla del film. Nel frattempo mi mostrò alcune fotografie che ritraevano donne fantastiche, potenti, ma davvero diaboliche. Mi parlò di dipendenze e malattie mentali, tutte cose che io ritengo molto, molto interessanti. La seconda volta in cui ho incontrato David , invece, fu nella sua casa di Los Angeles. Mi chiese di leggere una scena di “Chi ha paura di Virginia Woolf?”: adoro quel dramma anche perché l’ ho interpretato a scuola quando avevo 17 anni quindi ero eccitata! In qualche modo, mentre stavamo provando la scena, diventai livida di rabbia. Non provavo una rabbia simile da anni. E così ottenni la parte. Ancora non c’era un copione pronto, ma David mi chiese di andare a cercare una una foresta e di provare lì la mia parte. Mi chiese di fatlo in una notte di luna piena durante la quale avrei dovuto correre nuda tra gli alberi con i piedi nel fango. Lo feci. Non c’era la luna piena però, ma io mi sono sentita comunque un lupo. Penso che sarebbe stato davvero divertente se qualcuno mi avesse vista in quel momento.”
Su cosa pensava che avrebbe fatto da grande:
“Quando ero una bambina volevo essere sempre una persona diversa. Sono passata attraverso diverse fasi. Ad un certo punto pensavo che sarei stata una Spice Girl- prima la Baby Spice, poi la Sporty, poi ancora Ginger. Nei miei sogni, però, non ero mai la Posh Spice perché lei indossava sempre vestitini neri e io non volevo essere quel tipo di ragazza. Aldilà di tutto, ho sempre sognato di essere un supereroe uomo. L’ Uomo Ragno, specialmente, aveva un costume figo e pure dei giocattoli fighi. Non c’era una supereroina abbastanza forte, eccezion fatta per Wonder Woman, ma non volevo essere una bambina di 5 anni che correva per strada in bikini.”
Sulla sua ossessione per la morte ed il sangue:
“Quando era una bambina ero ossessionata dal sangue e dalla morte. Lo so, la cosa potrebbe sembrare davvero dark, ma nei miei ricordi più remoti ho l’ immagine di me che mi taglio. Pretendevo di radermi come mio padre. Una volta coprii il mio viso con del sapone da barba, presi il suo rasoio e cominciai a farlo scorrere lungo il mio dito ed ho rischiato seriamente di tagliarmelo. Ora la cicatrice è visibile appena, ma mi piace sapere di averla.”
Cosa ne pensate di questo passato “sanguinolento” di Cara?