Cameron Diaz vuole essere un’artista a 360 gradi.
Dopo aver giocato a fare la fotografa e la scrittrice per il suo libro “The Body Book”, l’attrice si è trasformata in designer di scarpe per una linea firmata Pour La Victoire.
La collezione 2014 del brand è stata creata proprio sotto la supervisione di Cameron, che ha optato per dei colori neutri e per dei tacchi più accessibili.
La sua collaborazione con la casa di moda le è costata molte notti in bianco durante le riprese di “Annie”, ma la Diaz non rimpiange nulla. “E’ molto importante per me”, ha spiegato. “Io non sono il tipo che fa le cose a metà.”
Una curiosità interessante? La star ha imparato l’importanza di un buon paio di scarpe alte grazie ai film di “Charlie’s Angels”: “Avevamo i tacchi alti, correvamo con i tacchi, facevamo kung fu con i tacchi. Non era finzione.”
Al momento Cameron ha preferito non metterci la faccia e di non apparire nella campagna pubblicitaria della sua linea di scarpe. “Non voglio che le donne aspirino a me. Il punto non è indossare una scarpa che io indosserei. Voglio che indossino una scarpa con la quale loro si vedono bene.”
Che ne pensate di questa collaborazione? Vi piacciono le scarpe disegnate dall’attrice?
Il febbraio 4th, 2014 alle 09:52
francamente a me non piacciono.. specie quella in alto a destra… e non mi sembrano nemmeno comode, tacco alto, niente plateau.. :/
Il febbraio 4th, 2014 alle 10:11
belle vere, a me piacciono un sacco! finalmente delle scarpe senza "piano rialzato" sul davanti che rendevano la camminata insicura ed instabile. poi, come si dice, de gustibus…etc etc
Il febbraio 4th, 2014 alle 12:14
In realtà secondo me le scarpe senza il plateau sono più belle da vedere, ma fanno molto più male! Queste comunque sono orribili… Soprattutto le due in basso, se non fosse che hanno il tacco sembrerebbero scarpe ortopediche!
Il febbraio 4th, 2014 alle 16:00
Secondo me le prime tre sono carine, soprattutto le nere, ma le ultime grigie proprio non mi piacciono 😡
Il febbraio 5th, 2014 alle 15:25
Per me, bocciata sonoramente.