Come Cole Sprouse e Ansel Elgort, nelle scorse ore anche Justin Bieber è stato protagonista di alcuni tweet che l’accusano di violenza sessuale.
Le accuse sono partite da un account anonimo e raccontano di violenze avvenute durante la notte del 9 marzo 2014, in una camera del Four Season Hotel di Austin, Texas.
Justin non ha perso tempo e si è subito precipitato a negare categoricamente quanto raccontato sul social:
“Voglio essere chiaro” ha scritto in un comunicato stampa “Non c’è alcuna verità in questa storia e dimostrerò presto che non ero presente in quel posto.”
Justin ha quindi provato concretamente la sua innocenza, allegando un paio di foto:
“Come lei stessa ha raccontato, feci una sorpresa ad alcuni miei fan di Austin al Sxsw comparendo sul palco con il mio assistente al fianco e cantai alcune canzoni. Quello che la persona non sa è che ero in compagnia della mia ragazza di allora Selena Gomez.”
“Un altro motivo per cui la storia non è vera è che c’è un tweet del 10 Marzo del 2014 che dimostra che ero a Four Season in quella data e non il 9 di marzo. Questo è quel tweet”
Ha continuato poi condividendo lo screenshot del tweet di una fan che, proprio il 10 marzo scriveva: “Non pensavo che l’avrei mai tweettato, ma hey, perchè no. Justin Bieber è al Four Season di Austin.”
Justin è passato poi a snocciolare una serie di prove a suo favore, dimostrando concretamente di essere stato sul palco e poi insieme a Selena per tutta la serata, nel frattempo i post di accusa sono letteralmente spariti dal social.
“Normalmente non mi occupo di queste cose perchè ho ricevuto molte false accuse durante la mia carriera, ma dopo aver parlato con mia moglie e col mio team questa sera ho deciso di parlare della questione.” ha spiegato il canadese che ha concluso spiegando di essere intenzionato a procedere per punire i falsi accusatori “Ogni accusa di violenza sessuale dovrebbe essere presa seriamente ed è per questo che la mia risposta è necessaria. Tuttavia questa storia è di fatto impassibile ed è per questo che lavorerò insieme a Twitter e alle autorità per intraprendere azioni legali.”